I complessi ventricolari prematuri predicono gli eventi di malattia coronarica e la mortalità
La rilevanza clinica dei conplessi prematuri ventricolari nei soggetti apparentemente sani non è chiara.
Uno studio, coordinato da Ricercatori dell’University of North Carolina a Chapel Hill, negli Stati Uniti, ha avuto come obiettivo quello di valutare il ruolo dei complessi prematuri ventricolari nella valutazione del rischio cardiovascolare.
L’analisi è stata compiuta sui dati dello studio ARIC ( Atherosclerosis Risk in Communities ) che ha visto la partecipazione di 15.070 soggetti caucasici e afro-americani di età compresa tra 45 e 64 anni.
Utilizzando un elettrocardiogramma ( ECG ) a singolo canale, con tracciati di 2 minuti, i complessi ventricolari prematuri sono stati identificati in 940 partecipanti ( 6.2% ).
Dopo un follow-up superiore a 10 anni, 1762 partecipanti sono morti, e 366 morti erano correlate a malattia coronarica; 1736 hanno presentato eventi di natura cardiaca.
L’incidenza di mortalità per malattia coronarica è stata maggiore ( più di 3 volte ) per i soggetti con complessi ventricolari prematuri, rispetto a quelli senza.
Dopo aggiustamenti, i soggetti con complessi prematuri ventricolari avevano una probabilità di morire per malattia coronarica più che doppia rispetto ai soggetti senza questa forma aritmica.
L’aumento del rischio riguardava sia i soggetti con malattia coronarica al basale che quelli senza.
I dati dello studio stanno ad indicare che la presenza dei complessi prematuri ventricolari sull’elettrocardiogramma anche di soggetti apparentemente sani può rappresentare un rischio per successivi eventi cardiovascolari. ( Xagena2006 )
Massing MW et al, Am J Cardiol 2006; 98: 1609-1612
Cardio2006